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PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA

 I SEGRETI DELL’ABRUZZO

 

 

“LA VALLE DELL’ORFENTO II”

          Come primo approccio alla conoscenza dei Monti della Majella, il nostro “I SEGRETI DELL’ABRUZZO”, propone una visita in un luogo tra i più suggestive e misteriosi del territorio.

Percorso ideale per chi ama il fiume e la sua acqua.

 

Nel cuore del Parco Nazionale della Maiella (Majella)

A ridosso di Caramanico Terme (Pe)

Altitudine: 650 metri s.l.m.

Coordinate: latitudine 42°09′ 00” N - longitudine 14°01′ 00” E

 

PERIODO: GIUGNO

DIFFICOLTA’: ESCURSIONISTI ESPERTI

       

 

Per arrivare alla Valle dall’Aquila (85,5 KM.) 1 h. 28 min..

Si prende la S.S.17 per Caporciano, Navelli, poi si passa alla S.S. 153 per Bussi fino alla S.S.5 direzione Tocco Casauria, poi la S.P. 66 a Bolognano, Salle fino alla S.R. 487 per Caramanico Terme fino al parcheggio Centro Visite.                  

 

 

Per chi Viene da Pescara (50,5 KM.) 50 min.,

prende la E80, poi A25 in direzione S.S. 5/S.R.5 a Turrivalignani. Prosegue per l’uscita Alanno-Scafa da A25/E80. Poi S.R.487 in direzione Via della Libertà a Caramanico Terme poi per il Parcheggio al Centro Visite.

          Nella Riserva Naturale Statale dell’Abruzzo, istituita dal 1971/2, abbiamo la Valle dell'Orfento I (Pescara), che occupa una superficie di 1.920 ha. e la Valle dell’Orfento II (Caramanco Terme) di 320 ha.. Sono parte integrante del secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini continentali dopo il Gran Sasso, La Majella (o Maiella).

           Situato nel più profondo vallone del versante nord occidentale della Majella, lungo una superficie di 2606 ettari ricadenti nel territorio di Caramanico Terme e Sant'Eufemia a Maiella, scorre l’affluente del fiume Orta, il Fiume Orfento.

 

PREMESSE

 

          L’escursione altitudinale del nostro itinerario sarà ricompresa tra i 480 m. e 1070 m.. Non è molto se consideriamo che tra la parte più bassa della valle Orfento e quella più alta si va dai circa 480 m. di quota nei pressi di Caramanico, sino ai 2676 m. di Monte Focalone.

           Lungo 16 km. il fiume conferisce il nome allo splendido vallone dove l´acqua, nel corso di milioni di anni, ha scavato una stretta forra che oggi è ricoperta da una fitta vegetazione su cui spiccano faggi, salici, felci e muschi.

Primi Passi

           Ottenuta l’autorizzazione, con la REGISTRAZIONE DI ACCESSO gratuita,  presso il Centro Visita "Paolo Barrasso" di Caramanico Terme (l'autorizzazione viene rilasciata dalla cooperativa Majambiente www.majambiente.it) ci avviamo verso l’interno della Valle con l’ausilio della mappa ottenuta dallo stesso Centro Visite e comunque anche con le nostre mappe del territorio. Chi vuole può scaricare copia della mappa preventivamente anche dal sito www.majambiente.it.

          Abbiamo con noi, sui nostri cellulari, anche le applicazioni GPS che ci tracceranno il percorso che vorremmo fare.

           Le nostre intenzioni sono di raggiungere il fiume Orfento e di risalirlo per un tratto, percorrendo un itinerario non proprio ad anello, ma che ci riporterà al nostro punto di partenza prima di fine giornata.

           Stando ai percorsi indicati sulla mappa il nostro itinerario ne incrocerà diversi. Quello che sembra il più interessante viene indicato con una -S- e denominato come il “Sentiero dello Spirito” (lungo complessivamente circa 66 km. è uno dei grandi trekking del parco, che richiederebbe almeno 4 giorni di cammino per farlo tutto). Questo sentiero fu uno dei tanti percorsi di fede dell’eremita Pietro del Morrone, futuro Papa Celestino V. 

          Iniziamo presso Caramanico Terme dove lasciamo il nostro mezzo di trasporto ad un parcheggio, poco distante dal punto di accesso nella Riserva, sul lato della chiesa di Santa Caterina d'Alessandria in Santa Croce. Ci avviamo seguendo un sentiero, indicato come il tratto “B2” dalle mappe del parco. Il sentiero costeggia l’Hotel “La Réserve” e attraversa vari campi. La direzione è verso il Ponte del Vallone sul fiume Orfento. La nostra quota altimetrica di partenza riportata dai GPS è di 635 m.

         

 

             Il primo kilometro si percorre per lo più un sentiero sterrato con saliscendi, fino alla quota 676 m., parte allo scoperto e parte a mezza costa nella macchia di vegetazione, che giunge alle prime balze panoramiche a strapiombo sul vallone.

Scendiamo poi il sentiero allontanandoci dal fiume, per un altro kilometro e mezzo circa, alla quota 592 m..

          Ci addentriamo nel bosco di faggeti, lasciando il fiume sotto di noi e sulla sinistra, poi invece, convogliandoci direttamente su di esso.

Notiamo diversi salti e cascatelle di acqua che conducono al Ponte del Vallone a circa 2,70 km. dal punto di partenza.

PRIMA SOSTA PONTE DEL VALLONE

 

 

 

Il ponte è costituito da una passarella in legno, che collega le due sponde, poggiante su grandi massi di pietra.

          Giunti al Ponte del Vallone avvistiamo un Merlo Acquaiolo. Sappiamo delle numerose specie d’uccelli presenti nel parco, e si sentono nel bosco, ma avvistarli non è facile per la fitta vegetazione che abbiamo intorno.

                   In questo punto ci troviamo intorno alla quota 650 m. di altitudine.

Attraversiamo il ponte e proseguiamo la risalita del fiume incrociando il Sentiero dello Spirito, tratto “S”, che volevamo raggiungere e proseguiamo il cammino verso il Ponte San Benedetto a circa 1 km. da questo.

 

PONTE DI SAN BENEDETTO

 

 

 

 

        Anche questo ponte presenta una passarella in legno poggiante su un unico pilone squadrato centrale fatto in pietra. Il pilone divide in due il passaggio dell’acqua sottostante. Attualmente un lato del passaggio è stato ostruito dalla legna trasportata a valle dalla parte alta del fiume.

          Attraversando quest’ultimo, senza una particolare ragione, ritorniamo sul sentiero indicato come “B2”.  Proseguendo nella salita giungiamo al punto più impegnativo. Si presenta con un dislivello maggiore, a mezza costa ed in mezzo al bosco, con la presenza di alberi abbattuti dalle nevi degli inverni, di guadi, di passaggi esposti e scivolosi. Non sono passaggi che richiedono particolari abilità tecniche ma piuttosto un buon allenamento, esperienza ed un passo sicuro. 

          Giungiamo a “Piscia Giumenta”, Un tratto molto suggestivo che presenta circa 100 m. di percorso stretto ricavato lungo una parete rocciosa, attrezzato con un corrimano d’acciaio e affacciato sulla scarpata ripida del fiume. Sconsiglio a chi teme le altezze ed ai bambini di percorrerlo specialmente quando piove in quanto scivoloso. Ci troviamo intorno ad una quota di 740 m. circa.

(Percorso alternativo, per evitare il tratto, sarebbe di rimanere sul sentiero “S” e non attraversare il ponte San Benedetto.)

 

 

          Questo tratto si presenta piuttosto scivoloso ed il corrimano d’acciaio torna utile e ci garantisce una attraversata sicura. Una volta superato il quest’ultimo, sempre immersi nella faggeta, ci spingiamo fino al Ponte della Pietra, a circa 7,75 km. dalla partenza. 

SECONDA SOSTA PONTE DELLA PIETRA

 

         

 

 

 

Sopraggiunti al Ponte della Pietra, posizionato a quota 1000 m. circa, facciamo una breve sosta.  

          Il ponte si presenta su due alte e strette pareti di roccia (forra), in fondo alle quali scorre l’Orfento. A collegare le due sponde, una passarella di legno poggiante su arco in pietra a tutto sesto. Impressionante vedere l’acqua scorrere sotto di esso.

INVERSIONE DEL PERCORSO E VERSO L’EREMO DI S. ONOFRIO. 

 

          Attraversato quest’ultimo ponte e ricongiungendoci di nuovo con il sentiero “S”, la nuova direzione presa è verso Nord Ovest.

          Per circa 5/10 minuti di cammino seguiamo una piccola deviazione in salita e seguendo le indicazioni, dopo circa 1,30 km. dal Ponte della Pietra, arriviamo all’eremo di S. Onofrio all’Orfento a quota 1010,00 m.. Incastonato nella roccia l’eremo è addossato alla parete rocciosa esposta a sud. Purtroppo la struttura dell’eremo è quasi interamente crollata, ma è ancora visibile una parete del muro laterale della chiesa lungo 14 metri alto circa 3,5 m.. Dell’ingresso rimane un solo elemento dell’arco portale e sulla parte sinistra un piccolo archetto superiore. Si intuisce che il tetto appoggiava sulla parete rocciosa ed era costruito con travi lignee. Residui d’intonaco dipinto sono appena visibili sia sulla parete frontale sia sulle pareti laterali. Oltre alla chiesa c’era la parte abitativa che sviluppava per altri 15 m. circa.

          Il luogo rende perfettamente l’idea di quel isolamento cercato dall’eremita Pietro ed i suoi seguaci intorno al 1245; ma le origini dell’eremo non sono note e si ipotizza un’origine più recente. La presenza di alcuni simboli di devozione ci ricordano che siamo all'interno dei resti di un edificio religioso ancora oggi venerato e dedicato a un monaco copto, vissuto nel V secolo, figlio del re di Persia.

          Dopo qualche foto ed un’altra piccola pausa riprendiamo il cammino. Il sentiero è in discesa e per mezza costa, il fiume sulla nostra sinistra sotto di noi, direzione verso il Ponte S. Benedetto e poi di nuovo verso il Ponte del Vallone.

           Restiamo sul sentiero “S” e proseguiamo verso Ponte Caramanico. Questa parte dell’itinerario, che scende verso Est, è invece più agevole, anche se ritroviamo qualche punto dove bisogna prestare attenzione e che presenta corrimano in ferro.

          Piccoli boschetti si alternano ad ex colti dove si può notare un ambiente caratterizzato dall’insieme di vegetazione spontanea e vegetazione introdotta dall’uomo con le coltivazioni. 

 

PONTE SAN CATALDO

         

         Un piccolo rigagnolo attraversa il sentiero formando delle pozze facilmente superabili:  ci  muoviamo con cautela e si guarda con attenzione. Avvistiamo un simpatico anuro, l’Ululone dal ventre giallo.

          Qui lo sguardo si perde tra le bellissime scenografie disegnate dal corso d´acqua che ad ogni svolta regala una nuova prospettiva sulla Valle. Il percorso, attrezzato con una serie di ponticelli e staccionate, consente di esplorare la profonda gola su entrambi i lati.

          Da qui, una serie di stretti gradini intagliati nella roccia, conducano fino ad un incrocio in prossimità del fiume Orfento. Sulla destra il sentiero porta al Ponte San Cataldo, uno stupendo ed antico ponte di pietra con arco a tutto sesto, che costituiva un tempo l’unico collegamento tra Caramanico e Decontra. Stiamo intorno a quota 514 m.

 

 

         Rimaniamo ancora sulla sinistra, continuando sul Sentiero “S” verso il "Ponte di Caramanico", lungo il fitto bosco che costeggia sempre più da vicino il fiume. A questo punto la valle si stringe sempre di più a formare una profonda gola.

          L´ambiente qui è molto suggestivo: un´imponente parete strapiombante sovrasta tutta la zona, il fogliame degli alberi filtra la luce solare che conferisce all´acqua del fiume un caratteristico colore verde, si notano piccole radure invase da meravigliose fioriture di anemoni, primule e ciclamini.

          Siamo poco lontani da un altro sentiero, indicato come “B6” sulla mappa, che però oltre passiamo. Attraversando il fiume su ponticelli in legno, con un continuo saliscendi che ci ha condotti nei pressi di una cascatella, realizzata artificialmente per incanalare l´acqua del fiume ed utilizzarla per muovere probabilmente le macine di qualche antico mulino.

          Lungo questo tratto sono abbondanti le felci come la Lingua Cervina, il Polipodio e la Capelvenere.

           La gola del fiume si fa sempre più stretta e si arriva in breve sotto il Grande Ponte di Caramanico posizionato sulla S.S. 487 a quota 536 m. circa. Si risale verso quest’ultimo, dalla quota 500 m. circa, per una scarpata con gradoni scavati nella terra sul costone nord sotto il ponte. 

VERSO LA FINE

 

          Partiti alle 7 del mattino dall’Aquila, avviati per il sentiero alle 8:59, trekking andato a buon fine grazie anche alla magnifica giornata di sole, percorriamo gli ultimi metri per le viuzze del paese per ritrovarci  alle ore 15:39 al nostro ..punto di partenza. L’intero tragitto è stato lungo circa 18,87 km. per una durata di 6,40 ore.

          Purtroppo, a parte qualche uccellino e animaletto, non abbiamo vista molta altra fauna.

L´escursione nella Valle dell´Orfento è un “must” per tutti coloro che decidono di trascorrere una vacanza in Abruzzo.

(Infine ricordo che la visita può essere fatta anche con l´assistenza di esperte guide locali che sapranno accompagnarti alla scoperta di questo magnifico luogo.)

          Il percorso è stato tracciato con applicazione gratuita per Cellulare “OruxMaps” e confrontato con il sito web Google Earth. Ho riscontrato differenze sulle distanze planimetriche (trascurabili) del percorso mentre le quote altimetriche risultano attendibili.

 

Per il momento è possibile scaricare, oltre il file del percorso, anche i file riservati ai soli membri del sito,  ma non lo sarà per molto ...iscrivetevi presto.

 

 

 Giuseppe Libero

DI SEGUITO UNA BREVE PRESENTAZIONE FOTOGRAFICA CHE RENDE BENE L'IDEA SUL PERCORSO E SULLE BELLEZZE NATURALI DEL PARCO.

 

 

La Valle dell'Orfento II 

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La Valle dell'Orfento II riservato ai membri iscritti

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