CERCA NEL SITO / SEARCH IN THE SITE
VISITE/VISITS
CLICCATE/CLICKS
ATTRAVERSATA DEL PARCO NAZIONALE ABRUZZO LAZIO MOLISE
I SEGRETI DELL’ABRUZZO
“VAL FONDILLO- VAL DI CANNETO”
UNA MAGNIFICA ATTRAVERSATA NELLA NATURA IN UN AMBIENTE UNICO “LA VAL FONDILLO ALLA VAL DI CANNETO”
PERIODO: OTTOBRE
DIFFICOLTA’: ESCURSIONISTICO
VAL FONDILLO nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo (AQ)
La Frazione dista 116 Km dalla città de L’Aquila
Coordinate: latitudine 41°46'46.76"N - longitudine 13°51'28.25''E
Altitudine: 1085 metri s.l.m.. Percorso andata e ritorno 15,13 km.
I SEGRETI DELL’ABRUZZO
La località si raggiunge da L’Aquila prendendo l’autostrada A24, l’uscita E80/A25 verso Avezzano/Sora, uscita Aielli/Celano, seguire per Celano/Trasacco, entrare in S.S.5/Via Valeria Tiburtina/SR5, Verso S.S.83 fino a oltrepassare la Frazione di Opi, trecento metri a destra Val Fondillo (116 Km.) oppure
Da Pescara prendendo la E80 l’uscita A25 verso Roma/Aquila, l’uscita Pescina verso Pescina, S.S. 83 fino a Val Fondillo (136 km.) oppure
da Roma prendendo Grande Racc. Anulare per A24, l’uscita E45/A1verso E35/Firenze/Napoli, uscita Ferentino, prima uscita SR214 dir. Alatri/Sora, l’uscita per SR214 direzione Alatri/Sora, S.S.83 a Val Fondillo (160 Km.)
LA VAL FONDILLO (quota 1006 m.s.l.m.) è una delle più belle ed affascinanti valli del Parco con i suoi boschi centenari, acque cristalline e presenza di numerose specie protette come l’orso Bruno Marsicano, il Camoscio Appenninico, il Lupo, il Cervo e numerose specie più piccole.
Ubicata tra le frazioni di Opi e di Villetta Barrea alla valle arriviamo e lasciamo l’auto al piazzale della località Val Fondillo, proprio al suo imbocco, corrispondente anche al punto di partenza della nostra escursione.
Per godere di uno dei momenti più tranquilli e la splendida natura del Parco il mese di Ottobre è l’ideale.
Oltre alle cinque sorgenti principali, è possibile incontrare numerose piccole fonti che , con la loro acqua buona da bere, alimentano il torrente Fondillo.
Una estesa rete di sentieri, adatti a tutte le esigenze, consente di raggiungere i punti più interessanti, sia sul fondo valle che in quota. Tra questi la sorgente "Tornareccia", il "rifugio dei briganti", la "grotta delle fate", il "passaggio dell'orso", il Monte Amaro.
I SEGRETI DELL’ABRUZZO
All'ingresso della valle, ubicato nelle strutture in passato utilizzate come centro di lavorazione del legno di faggio, un servizio di accoglienza fornisce informazioni sui percorsi e numerosi servizi: bar, ristoro di montagna, area di pic-nic, passeggiate a cavallo, tiro con l'arco, nolo bici, cura degli asinelli, Museo della foresta.
Primi Passi.
Imbocchiamo il sentiero in leggera salita dirigendoci verso Stazzo di Val Fondillo e lasciando le prime sorgenti che troviamo sulla nostra sinistra. Il tratto si presenta facile e tranquillo.
La valle, con altitudini compresa tra i 1084m. e 1960m. s.l.m., inizialmente stretta nei pressi della località Grotte Fondillo, si apre poi a ventaglio, fiancheggiato dai monti M. Amaro (m. 1862) e M. Dubbio (m. 1702), collegati fra loro dalla grande Serra delle Gravare (m. 1960) e colle dei Liscari (1305).
Risaliamo il sentiero segnavia F2 passo dell’Orso lungo il torrente Fondillo lato sinistro, notiamo qualche trota nel torrente, che versa le sue limpide acque nel Sangro.
Le sponde del corso d'acqua sono vestite da una ricca vegetazione in cui riconosciamo i primi faggeti e salici.
Proseguendo per il sentiero, denominato F2, notiamo il pino nero, il larice, l’abete rosso e numerose radure che si aprono lungo i versanti della valle.
PRIMA SOSTA . LA GROTTA DELLE FATE
Dopo qualche km. di salita, situata a metà strada per il Valico Passo dell'Orso, arriviamo alla prima deviazione sulla sinistra per la Grotta delle Fate. Si procede scendendo per una scalinata fatta di lunghe radici di faggi e si giunge alla grotta: una cavità bassa e lunga, ma a causa delle poche piogge e la stagione secca, non troviamo molta acqua nel torrente. Qui facciamo la prima sosta e perlustriamo i dintorni.
AVVIO PER IL VALICO
Riprendendo il cammino per circa 5 km. il sentiero continua ad essere facile e ben individuabile; mentre per il successivi 2 km. il percorso si presenta difficoltoso dovuto all’aumentare della pendenza con un dislivello pari a 70 m. circa. Affrontare gli ultimi cinquecento metri attraverso il bosco è impegnativo in quanto il ripido sentiero, a causa del fogliame che ricopre il terreno, alle volte è poco individuabile.
A pochi metri dal valico riusciamo a localizzare una vecchia carbonaia cioè il luogo dove I carbonai facevano bruciare il legname, una volta provveduto al taglio e alla sistemazione dello stesso.
La carbonaia ormai in disuso, serviva per fare il carbone. Con forma conica si riempiva di legname ed una volta appiccato il fuoco, veniva coperta con del terriccio. Si praticavano poi dei buchi laterali per far uscire il fumo ed ottenere una combustione lenta senza che la legna incenerisse completamente.
I SEGRETI DELL’ABRUZZO
SECONDA SOSTA. GIUNTI AL VALICO
Si arriva dopo poche decine di metri al sopra citato Passo dell'Orso (quota 1682 m.s.l.m.) dove facciamo la nostra seconda sosta. Questo valico è stato utilizzato per secoli dai pastori per raggiungere il Lazio ed è, da lunghissimo tempo, percorso dai pellegrini che da Pescasseroli e da Opi si recano al famoso Santuario della Madonna di Canneto, nella valle omonima.
Qui mangiamo e riposiamo coscienti del fatto che da questo punto incomincia la lunga discesa per il santuario. Scendiamo lungo il confine dell’Abruzzo e del Lazio, dirigendoci verso la valle del Canneto ammirando nel contempo il paesaggio incantevole che si presenta davanti a noi.
Il sentiero è pietroso e tortuoso quindi prestiamo molta attenzione, costeggiando le falde del monte Petroso fino alle sorgenti turgide del fiume Melfa.
Tutte le bellezze del Parco sono sfiorate da questa traversata.
A questo punto non si è lontani dal Casone Bartolomucci, resti di un vecchio stazzo nuovamente sul bordo del ruscello. L’antica costruzione si trova ai margini del sentiero, che prosegue ora perdendo la fisionomia del cammino in montagna ma di un sentiero sterrato.
TERZA SOSTA. RIFUGIO ACQUANERA
Si giunge al Rifugio Acquanera, seminascosto nel bosco sul limitare di uno spiazzo erboso sulla destra. Non avendo poi tanta fretta, vista la bella giornata decidiamo per l’ultima sosta al rifugio in modo da godersi l’ultimo tratto del faggeto.
ARRIVO AL SANTUARIO
Riprendiamo il sentiero e notiamo che a tratti il torrente corre in profondità rispetto al livello della strada, per poi tornare alla sua stessa altezza dopo alcuni ampi tornanti, che permettono di scendere di quota senza strattoni: in corrispondenza di uno di questi tornanti ci si trovano davanti pozze e cascatelle di acqua cristallina.
Si prosegue nella discesa, superando una sbarra e continuando a camminare lasciando la stupenda faggeta.
Si supera la Casa dei Salesiani e si continua la discesa.
Il percorso per noi termina alla sterrata che si imbocca di fronte al santuario della Madonna di Canneto.
Avviati per il sentiero alle 8:55 della mattina, provati da questo lungo viaggio, ma soddisfatti della passeggiata andata a buon fine e della magnifica giornata, percorriamo sotto l’ombra dei faggi gli ultimi metri del sentiero per ritrovarci alle ore 15: 50 al punto di arrivo poco distante dal santuario della Madonna del Canneto.
I SEGRETI DELL’ABRUZZO
DI SEGUITO UNA BREVE PRESENTAZIONE FOTOGRAFICA CHE RENDE BENE L'IDEA SUL PERCORSO E SULLE BELLEZZE NATURALI DEL PARCO.