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Cercherò di raccontarvi attraverso le ricette la tradizione della cucina popolare e contadina legata ai nostri ricordi, ai raccolti, ai prodotti della terra, ai piatti tramandati dalle nonne e dalle madre, magari rielaborate un poco, adattandole ai gusti miei e dei miei familiari, creando delle ricette del tutto personali.
La caratteristica dei piatti è quella della semplicità degli ingredienti, dell’utilizzo dei prodotti tipici della terra d’Abruzzo e della facilità di esecuzione.
Vorrei con questa rubrica farvi conoscere i sapori e i colori dei miei piatti che come quelli della mia terra, semplici ma gustosi, belli e unici come è bella e unica la terra che vi farò scoprire, con i suoi percorsi che possiamo intraprendere tra il verde dei boschi, tra i fiori delle colline, in tutte le stagioni e la magia delle altere e fiere montagne d’Abruzzo.
SUA MAESTA', LA REGINA
L'ipotesi sulla nascita della ricetta sarebbe quella che sia stata inventata dai carbonai abruzzesi. Il pepe nero che oggi troviamo nel piatto starebbe a rappresentare i residui del carbone con il quale si sporcava la pietanza nel gesto naturale di consumare la propria razione con le mani.
Un pasto preparato dai carbonai il giorno prima di andare nei boschi, sulle montagne Abruzzesi, dove passavano le loro giornate a lavorare la legna per ricavare il carbone.
La Carbonara sarebbe l’evoluzione del piatto cacio e uova, “cace e ove” detto in dialetto abruzzese. Nel tempo vengono aggiunti gli altri ingredienti di facile reperibilità e conservazione esistenti sul territorio (guanciale, pepe e pecorino).
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Il piatto, a base di legumi, verdure e paste di vario genere, trae la sua fondamentale caratteristica dalla stagione in cui è possibile utilizzare la varia gamma di verdure e legumi.
Il suo nome “Virtù” deriva innanzitutto dalla natura degli ingredienti, che allora, contrariamente a quanto avviene oggi, erano i prodotti più poveri della terra e frutto dell’essere parsimoniosi raccogliendo i resti delle provviste cerealicole della stagione fredda.
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