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FUNGHI PRATAIOLI SU “I SEGRETI DELL'ABRUZZO”

(Parte I)

       Quando si ama la natura non è sacrificio alzarsi presto la mattina per raggiungere una delle tante praterie della nostra “Regione Verde d’Europa”. Ogni città, ogni paese dell’Abruzzo ha vicino un parco, una riserva regionale o statale. Vi si alternano paesaggi di vastissimi piani carsici come quello del Gran Sasso agli Altipiani Maggiori, dai profondi canyon della Maiella, alle estese foreste dei Monti della Laga. Troviamo infiniti ambienti rupestri ed alti pascoli. L’Abruzzo ha l’Appennino più meridionale d’Europa.

      Per questo motivo la raccolta dei funghi viene praticata maggiormente nei territori dell’Aquilano e del Teramano tra i 1.000 e i 2000 metri d’altezza , in località come Canistro, Tagliacozzo, Pizzoli, Montereale, Campotosto, Sante Marie e Torimparte se vi trovate nell’Aquilano e Isola del Gran Sasso, Castelli, Rocca Santa Marie, e Valle Castellana se invece optate per il territorio teramano per citarne alcune.

        Questa volta, per il percorso ho scelto Monte San Franco, poco lontano dalle pendici del Gran Sasso. Andrò alla ricerca dei “carpofori” che noi gente comune chiamiamo “funghi”. Premetto due cose importanti per chi vorrà seguirmi: la prima è di munirsi di tesserino o attestato di idoneità alla raccolta dei funghi altrimenti meglio andarci con chi ne possiede già uno; la seconda, se non si conoscono i funghi, una volta raccolti, è di rivolgersi ad un micologo o ad un distretto sanitario per il controllo sulla loro commestibilità.

         L'ultima opzione, per evitare di incappare in situazioni sgradevoli, consiglio di farvi comunque una rilassante passeggiata per cercare e ammirare i meravigliosi frutti sui prati ma poi rivolgervi ad una delle tante aziende agricole distribuite su tutto il territorio abruzzese dove troverete sia funghi coltivati che spontanei e acquistarli in tutta sicurezza.

   

 

  Fatte queste doverose premesse, poco lontano dalla base della funivia del Gran Sasso, nella località di Assergi, una frazione del Comune di L'AQUILA (AQ), andando lungo la strada che collega il Passo delle Capannelle ad Assergi e poco prima del bivio per la Sorgente San Franco intorno alla quota di 1600 m. troviamo i prati migliori di queste zone per la raccolta di funghi. 

 

 

 

 

 

     Infatti le fungaie più belle si trovano su versanti e altitudini che vanno dai 1000m. a 2000m.

 

    È settembre e dopo diverse giornate di pioggia il primo giorno soleggiato decido di cercare i funghi andando a perlustrare la collinetta poco lontano dalla sorgente di S. Franco. Da queste parti i funghi si trovano dappertutto. 

     

 

 

 

     Per la nostra ricetta, tutti i funghi commestibili vanno bene, ma questa volta mi concentro sui prataioli (Agaricus Campestris e simili) che si potranno trovare facilmente nei prati e nei pascoli intorno alla sorgente. Ne basteranno due a persona per la mia ricetta. Quindi con poco più di una passeggiata, se sarò fortunato, potrò trovare il mio ingrediente principale. 

     Porto con me un cesto di vimini dalla base larga per riporre i funghi ed un coltellino per tagliarli dal terreno. Importante per la ricetta è prendere i funghi della grandezza giusta, più precisamente quei prataioli con un diametro di cappello (pileo) di grandezza almeno 8-10 cm. in maniera da ottenere delle belle fette quando si andranno a tagliare.

     Per quattro persone ci procureremo quindi otto/dieci prataioli, in caso di bisogno prenderne qualcuno in più può tornare utile.

     Intanto la passeggiata mi mette di buon umore, mi rilassa e dimentico le giornate faticose che affronto ogni settimana. Mentre percorro la ancora verde e sassosa collinetta avverto un'aria diversa, pulita, leggera, fresca.

 

     

Nei prati osservo mucche di vari colori intente a nutrirsi dell'erba, bagnata dalla rugiada della notte. Non passa molto tempo per trovare i funghi necessari alla mia ricetta.

 

    Nel frattempo mi sale l’appetito e mi avvio verso casa dove preparerò, per i miei amici e per me, la ricetta dei miei nonni. 

     In tutte le regioni d’Italia i funghi vengono cucinati fritti, ma gli Abruzzesi hanno il segreto per far sì che questi funghi fritti, una volta assaggiati, non saranno mai più dimenticati.

     Prima cosa importante sta nella freschezza dei funghi, degli ingredienti e l’attenzione nella loro preparazione. Infatti vanno cucinati appena colti in giornata. Prima di friggerli però, nostro segreto, è di lasciarli qualche ora in frigo in quanto freddi gli alimenti friggono meglio, ottenendo in questo modo, una frittura più croccante. Se non si usa una friggitrice, che permette il controllo della frittura, ma una padella, meglio se dal bordo alto. La seconda accortezza sta nel friggere i funghi in olio abbondante e la temperatura di quest’ultimo, che dipende dal tipo di olio che si andrà ad usare, va mantenuta sempre alta e costante il più possibile, ma sotto il punto di fumo. È Importante aggiungere i funghi pochi per volta e non tutti insieme, evitando, in questo modo, che si appiccicano tra loro e di far scendere la temperatura dell’olio.

     Mi raccomando di servirli quando ancora caldi. Vedrete che differenza.

Presto parte II-la ricetta dei Funghi Fritti Dorati su "I SEGRETI DELL’ABRUZZO"

Giuseppe Libero